Leggi razziali fasciste - Wikipedia. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Trieste - Piazza dell'Unit. Г d'Italia. Targa fissata nel pavimento della piazza, che ricorda l'emanazione delle leggi razziali da parte di Benito Mussolini. Le leggi razziali fasciste sono un insieme di provvedimenti legislativi e amministrativi (leggi, ordinanze, circolari, ecc.) applicati in Italia fra il 1. Articolo 3 Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona. Articolo 4 Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di. Parte V. Il Pesonale Militare. 5.1 La Condizione Militare 5.1.1 L'indagine conoscitiva sulla condizione militare. 5.2 Il Reclutamento 5.2.1 Il reclutamento dei. 34 PICCOLI ALLEVAMENTI VITA IN CAMPAGNA 12/2005 PICCOLI ALLEVAMENTI Dopo aver visto sul numero scorso le pregevoli caratteristiche di questa razza. Repubblica Sociale Italiana. Essi furono rivolti prevalentemente – ma non solo – contro le persone di religione ebraica. Furono lette per la prima volta il 1. Trieste da Benito Mussolini, dal balcone del Municipio in occasione della sua visita alla citt. Г . Furono abrogate con i regi decreti- legge nn. Regno del Sud. Apposizione di un cartello con la scritta "negozio ariano", quindi non "ebraico"Per la legislazione fascista era ebreo chi era nato da: genitori entrambi ebrei, da un ebreo e da una straniera, da una madre ebrea in condizioni di paternit. Г ignota oppure chi, pur avendo un genitore ariano, professasse la religione ebraica. Sugli ebrei venne emanata una serie di leggi discriminatorie. Il fascismo – attraverso l'emanazione della Legge n. Вє 1. 02. 4 del 1. XVII, Norme integrative del Regio decreto–legge 1. XVI, n. 1. 72. 8, sulla difesa della razza italiana – ammise tuttavia la figura del cosiddetto ebreo arianizzato.[1] Con la L. XVII regol. ГІ infatti la В«facolt. Г del Ministro per l'interno di dichiarare, su conforme parere della Commissione, la non appartenenza alla razza ebraica anche in difformit. Г delle risultanze degli atti dello stato civile. В».[2] Si tratt. ГІ in sostanza del conferimento di un potere molto vasto alla Commissione per le discriminazioni: questa infatti poteva formulare un parere motivato, senza poterne rilasciare В«copia a chicchessia e per nessuna ragione. В»,[2] sulla base del quale il Ministero dell'interno avrebbe a sua volta emanato un Decreto di dichiarazione della razza. Agli ebrei arianizzati – cio. ГЁ a quegli ebrei che in virt. Г№ della Legge Legge n. Вє 1. 02. 4 del 1. XVII ricevettero per Decreto la dichiarazione di appartenenza alla razza ariana – le leggi razziali furono applicate con alcune deroghe e limitazioni.[3]La legislazione antisemita comprendeva: il divieto di matrimonio tra italiani ed ebrei, il divieto per gli ebrei di avere alle proprie dipendenze domestici di razza ariana, il divieto per tutte le pubbliche amministrazioni e per le societ. Г private di carattere pubblicistico – come banche e assicurazioni – di avere alle proprie dipendenze ebrei, il divieto di trasferirsi in Italia a ebrei stranieri, la revoca della cittadinanza italiana concessa a ebrei stranieri in data posteriore al 1. Fu inoltre disposta la creazione di scuole – a cura delle comunit. Г ebraiche – specifiche per ragazzi ebrei. Gli insegnanti ebrei avrebbero potuto lavorare solo in quelle scuole.[4]Infine vi fu una serie di limitazioni da cui erano esclusi i cosiddetti arianizzati: il divieto di svolgere il servizio militare, esercitare il ruolo di tutore di minori, essere titolari di aziende dichiarate di interesse per la difesa nazionale, essere proprietari di terreni o di fabbricati urbani al di sopra di un certo valore. Difesa Della Razza Pdf To ExcelPer tutti fu disposta l'annotazione dello stato di razza ebraica nei registri dello stato civile. Nel primo numero della rivista La difesa della razza si sosteneva quanto segue: В« Г€ tempo che gli Italiani si proclamino francamente razzisti. Tutta l'opera che finora ha fatto il Regime in Italia ГЁ in fondo del razzismo. Frequentissimo ГЁ stato sempre nei discorsi del Capo il richiamo ai concetti di razza. La questione del razzismo in Italia deve essere trattata da un punto di vista puramente biologico, senza intenzioni filosofiche o religiose. La concezione del razzismo in Italia deve essere essenzialmente italiana e l'indirizzo arianonordico. В»(La difesa della razza, anno I, numero 1, 5 agosto 1. Il supposto fondamento e la presunta premessa teorica alle leggi razziali furono alcune considerazioni che avrebbero mirato a stabilire l'esistenza della razza italiana e la sua appartenenza ad un immaginario gruppo delle cosiddette razze ariane. A tali considerazioni si cerc. ГІ di dare un fondamento scientifico, bench. Г© quest'ultimo sia poi risultato inconsistente. Dopo l'entrata in vigore nel 1. Regio decreto legge n. В«sudditi delle colonie africane. В» – altre leggi di spiccata indole razzista vennero promulgate dal parlamento italiano. Un documento fondamentale, che ebbe un ruolo non indifferente nella promulgazione delle cosiddette leggi razziali ГЁ il Manifesto degli scienziati razzisti (noto anche come Manifesto della Razza), pubblicato una prima volta in forma anonima sul Giornale d'Italia il 1. Il Fascismo e i problemi della razza, e poi ripubblicato sul numero uno della rivista La difesa della razza il 5 agosto 1. Difesa Della Razza Pdf Printer
Il 2. 5 luglio 1. Dino Alfieri e il segretario del PNFAchille Starace – la segreteria politica del PNF comunica il testo completo del lavoro, corredato dall'elenco dei firmatari e degli aderenti. Tra le successive adesioni al manifesto spiccano quelle di personaggi illustri – o destinati a diventare tali. Nonostante alcuni sostengano che Mussolini non fosse antisemita[5] (tra l'altro una delle sue amanti, Margherita Sarfatti, era ebrea), Galeazzo Ciano riporta nel suo diario per la giornata del 1. «Il Duce mi annuncia la pubblicazione da parte del Giornale d'Italia di uno statement sulle questioni della razza. Figura scritto da un gruppo di studiosi, sotto l'egida del Ministero della Cultura Popolare. Mi dice che in realt. à l'ha quasi completamente redatto lui. ».[6]Al Regio decreto legge del 5 settembre 1. «Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista. » – e a quello del 7 settembre – che fissava «Provvedimenti nei confronti degli ebrei stranieri. » – fa seguito (6 ottobre) una «dichiarazione sulla razza. » emessa dal Gran Consiglio del Fascismo. Tale dichiarazione viene successivamente adottata dallo Stato sempre con un Regio decreto legge che porta la data del 1. Sono dunque molti i decreti che, tra l'estate e l'autunno del 1. Benito Mussolini in qualit. à di capo del Governo e poi promulgati da Vittorio Emanuele III. Tutti tendenti a legittimare una visione razzista della cosiddetta questione ebraica. L'insieme di questi decreti e dei documenti sopra citati costituisce appunto l'intero corpus delle leggi razziali. Alcuni degli scienziati e intellettuali ebrei colpiti dal provvedimento del 5 settembre (riguardante in special modo il mondo della scuola e dell'insegnamento) emigrano negli Stati Uniti. Tra loro ricordiamo: Emilio Segr. è, Achille Viterbi (padre di Andrea Viterbi), Bruno Pontecorvo, Bruno Rossi, Ugo Lombroso, Giorgio Levi Della Vida, Mario Castelnuovo- Tedesco, Vittorio Rieti, Camillo Artom, Ugo Fano, Roberto Fano, Salvatore Luria, Renzo Nissim, Piero Fo. à , Luigi Jacchia, Guido Fubini, Massimo Calabresi, Franco Modigliani. Altri troveranno rifugio in Gran Bretagna (Arnaldo Momigliano, Elio Nissim, Uberto Limentani, Guido Pontecorvo); in Palestina (Umberto Cassuto, Giulio Racah); o in Sud America (Carlo Fo. à , Amedeo Herlitzka, Beppo Levi, Renzo Massarani). Con loro lasceranno l'Italia anche Enrico Fermi e Luigi Bogliolo, le cui mogli erano ebree. Chi decide di rimanere in Italia è costretto ad abbandonare la cattedra. Tra questi: Tullio Ascarelli, Walter Bigiavi, Mario Camis, Federico Cammeo, Alessandro Della Seta, Donato Donati, Mario Donati, Marco Fanno, Gino Fano, Federigo Enriques, Giuseppe Levi, Benvenuto Terracini, Rodolfo Mondolfo, Adolfo Rav. à , Attilio Momigliano, Gino Luzzatto, Donato Ottolenghi, Tullio Terni e Mario Fubini. Alcuni saranno in grado di continuare nell'insegnamento perch. é chiamati da Papa Pio XI nelle sedi di studi ecclesiastiche, anche in segno di sfida e disaccordo col regime fascista sulla questione razziale come aveva manifestato in pi. ù occasioni: « Ma io mi vergogno.. E lei padre [il gesuita Tacchi- Venturi], lo dica pure a Mussolini! Io non come papa, ma come italiano mi vergogno! Il popolo italiano è diventato un branco di pecore stupide. Io parler. ò, non avr. ò paura. Mi preme il Concordato, ma pi. ù mi preme la coscienza.[7] »Potranno quindi proseguire a professare la propria docenza presso gli istituti vaticani esimi accademici come Tullio Levi- Civita e Vito Volterra, nominati membri della Accademia pontificia delle scienze guidata da padre Agostino Gemelli[8]. Politica, questa, continuata anche dal successore di papa Ratti, Pio XII, e testimoniata perfino dal giornale della comunit. à ebraica del Missouri, il Kansas City Jewish Chronicle, che nell'edizione del 2. Santa Sede (tra questi il geografo Roberto Almagi. à , impiegato presso la Biblioteca vaticana) scriveva che "quanto il Papa stava facendo dimostrava la sua disapprovazione dei decreti antisemiti".[9] L'insegnamento nelle scuole riservate agli ebrei tuttavia non viene proibito. Tra le dimissioni illustri da istituzioni scientifiche italiane ci sono quelle di Albert Einstein, allora membro dell'Accademia dei Lincei. Il 5 agosto 1. 93. La difesa della razza viene pubblicato il seguente manifesto: « Il ministro segretario del partito ha ricevuto, il 2. XVI, un gruppo di studiosi fascisti, docenti nelle universit. à italiane, che hanno, sotto l'egida del Ministero della Cultura Popolare, redatto o aderito, alle proposizioni che fissano le basi del razzismo fascista. LE RAZZE UMANE ESISTONO. La esistenza delle razze umane non è gi. à una astrazione del nostro spirito, ma corrisponde a una realt. à fenomenica, materiale, percepibile con i nostri sensi. Questa realt. à è rappresentata da masse, quasi sempre imponenti di milioni di uomini simili per caratteri fisici e psicologici che furono ereditati e che continuano a ereditarsi. Dire che esistono le razze umane non vuol dire a priori che esistono razze umane superiori o inferiori, ma soltanto che esistono razze umane differenti. ESISTONO GRANDI RAZZE E PICCOLE RAZZE.
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September 2016
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